La cedolare secca è un regime facoltativo sempre più utilizzato per stipulare molti contratti d’affitto. Nello specifico chi si avvale di questo contratto non va a pagare l’imposta di registro e l’imposta di bollo, che invece è richiesta nei casi delle registrazioni, risoluzioni oppure proroghe dei contratti di locazione e viene pagata un‘imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali (per la parte derivante dal reddito dell’immobile).
Anche per tutto il 2021 la cedolare secca 10% può essere applicata a tutti i contratti a canone concordato e si attesta come uno dei regimi privilegiati da chi offre immobili in affitto. Però non può essere applicata su tutti gli immobili e per beneficiarne occorre rispettare determinati requisiti. Vediamoli insieme.
Cedolare secca 10%: ecco quando si applica
Nella maggior parte dei casi quando un immobile viene affittato mediante cedolare secca viene applicata l‘aliquota del 21%. In certi casi particolari, però, è possibile applicare l’aliquota del 10%, ovvero in tutte quelle situazioni in cui il canone non viene stabilito dalle parti, ma determinato da una serie di accordi locali approvati dalle organizzazioni della proprietà edilizia e da organizzazioni di conduttori.
Non solo. A pesare sulla riduzione dal 21 al 10%, c’è anche la durata del contratto stesso, che deve essere almeno di 3 anni + 2 e che, in mancanza di comunicazioni, è rinnovato tacitamente e alle stesse condizioni per altri due anni.
Inoltre, possono godere della riduzione solo i contratti stipulati dal 1° gennaio 2020, con la formula del canone concordato, in tutte quelle zone comunali con carenze di disponibilità abitative. Qui rientrano, dunque, grandi e popolose città come Bologna, Firenze, Catania, Bari, Genova, Milano, Torino, Venezia, Napoli, Palermo e Roma.
Gli obblighi da rispettare per la cedolare secca 10%
Oltre agli obblighi sopra citati, per usufruire della cedolare secca 10% occorre rispettare dettagliatamente altri parametri. In particolare, il locatore e il conduttore devono essere sempre persone fisiche e il luogo d’affittare non deve essere mai utilizzato per scopi professionali o per attività d’impresa.
Quando viene applicata la cedolare secca, poi, bisogna sempre ricordarsi di inviare una comunicazione in sede di registrazione del contratto ed una raccomanda all’inquilino. Quest’ultima serve ad attestare l’applicazione del regime agevolato e la conseguente rinuncia all’aggiornamento del canone concordato.
Nel caso, poi, in cui il contratto non sia stato assistito da un’associazione di categoria, o qualcuno di competente nel campo, allora occorre munirsi di un’attestazione che accerti il totale rispetto dei requisiti previsti per l’applicazione della cedolare secca agevolata.
Una soluzione certamente molto più conveniente per il proprietario che però, come si è visto, è soggetta a diversi e numerosi vincoli. Non rispettarne uno o dimenticarsi di un passaggio può far decadere tutta la procedura. Ecco perché è sempre meglio rivolgersi a professionisti del campo immobiliare: non solo per affittare una stanza o un immobile, ma anche per effettuare i passi giusti nel totale rispetto delle leggi vigenti.
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