Tra le novità più interessanti contenute nel Superbonus 110% previsto dal nuovo decreto Rilancio c’è di certo anche la possibilità di intervenire sugli immobili per ridurne il rischio sismico. Un modo per rendere, dunque, case ed appartamenti luoghi sicuri per tutto il nucleo famigliare a costi praticamente azzerati e che non vanno ad incidere sul bilancio.
Questi lavori fanno parte del Sismabonus, un’agevolazione importantissima di cui possono richiederne i vantaggi non solo i proprietari degli edifici, ma anche comodatari, i locatari oppure gli utilizzatori in leasing, senza contare il familiare convivente e futuri acquirenti (in questo caso per le quote di detrazione residue).
Sismabonus: ecco come funziona
Con il recente decreto Rilancio, la detrazione del Sismabonus per gli interventi antisismici effettuati entro il 2022 è stata modificata e portata, come l’Ecobonus, al 110% per tutti quegli interventi che vengono eseguiti fino a giugno 2022.
Per usufruirne è necessaria, però, la produzione di una serie di documenti ufficiali che attestino le classi di rischio del prima e del dopo intervento, tutte le migliorie apportate, l’attestazione dei costi sostenuti da parte del progettista e il visto di conformità rilasciato da un fiscalista.
La detrazione, se tutto in regola, si può ottenere anche con lo sconto in fattura oppure con la cessione del credito e stipula di polizza che copre il rischio di eventi calamitosi, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti (compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari). Una somma da cui si possono detrarre anche i costi sostenuti per la verifica sismica dello stabile, le indagini sulle strutture e la spesa per determinarne la classificazione.
Sismabonus, chi ne ha diritto
Ai fini della detrazione al 110% attualmente non è richiesta alcuna variazione della classe di rischio, nonostante gli interventi debbano essere comunque migliorativi del rischio sismico complessivo.
Ad avere diritto del Sismabonus non sono solo i proprietari, ma anche il comodatario, il locatario o utilizzatore in leasing a cui si aggiungono il familiare convivente ed il futuro acquirente dell’immobile (in questo caso per le quote di detrazione residue). Anche i condomini, poi, possono usufruire dei vantaggi del nuovo Sismabonus, ma in questo caso è l’amministratore del condominio che deve determinare la detrazione che spetta ad ogni proprietario. Come? suddividendo tutti i costi in base alle tabelle millesimali previste nel regolamento condominiale.
C’è poi una novità. La detrazione, infatti, è valida anche per interventi sulla seconda casa e per chi decide di acquistare un nuovo immobile da ristrutturare anche se attualmente sono escluse le unità immobiliari appartenenti alla categoria catastale A/1 (ovvero le abitazioni di tipo signorile), A/8 (ville), A/9 (castelli e palazzi di pregio) e gli immobili che rientrano nella zona sismica 4.
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